Biglietti Leonidas Kavakos e Enrico Pace

Attenzione, il concerto è annullato!

Martedì 7 marzo 2023 alle ore 20.30 la Sala Verdi del Conservatorio di Milano è palcoscenico per un sodalizio artistico tra i più amati, quello tra il violinista Leonidas Kavakos e il pianista Enrico Pace. Le musiche di Beethoven, Franck, Ravel e Bartók compongono un programma che attraversa varie epoche della letteratura cameristica, alternando classicismo e modernismo nel segno di quella maniacale cura del dettaglio che dal 2006 - anno di costituzione del duo - contraddistingue tanto le loro incisioni quanto le loro performance. 

Il concerto si apre con la Sonata per violino e pianoforte n. 1 di Ludwig van Beethoven, composta tra il 1797 e il 1798 dedicata a Antonio Salieri. Nonostante la stroncatura della rivista Allgemeine Musikalische Zeitung, l’opera ha mantenuto una vitalità intatta per oltre due secoli. Il suo stile concertante, l’ispirazione mozartiana, il perfetto equilibrio tra i due strumenti nello scambiarsi il ruolo di di protagonista e di comprimario, la collocano tra le opere più caratterizzanti della tradizione beethoveniana.

Il programma prosegue con la Sonata n. 2 di Béla Bartók, di matrice astratta e caratterizzata da un dialogo meno serrato tra i due strumenti. Realizzata nel 1922, si compone di soli due movimenti: il primo, Molto moderato, predispone all’Allegretto, che manifesta la vivacità ritmica tipica del compositore ungherese. 

La seconda parte del programma si riaggancia alla prima, non solo per questioni cronologiche. Secondo alcuni biografi di Maurice Ravel, pare sia stato proprio l’ascolto dell’opera di Bartók (eseguita dallo stesso autore e dalla violinista Jelly d'Arányi) a stimolare la creatività del musicista francese nella composizione della Sonata n. 2 per violino e pianoforte. Il percorso che portò alla sua gestazione fu lungo e sofferto, dal 1923 al 1927, a causa della fragilità emotiva dell’autore. La Sonata fu infatti l'ultima composizione cameristica di Ravel. 

Conclude il programma la Sonata in la maggiore di César Franck, composta nell'ultimo decennio di vita e nel quale il musicista belga raggiunge uno dei livelli artistici più elevati del tardo Ottocento. La Sonata, in quattro movimenti, abbraccia la forma ciclica cara all’autore e tipica di gran parte del suo catalogo.